In estate è difficile resistere al piacere di una mangiata davanti a un barbecue acceso, ma la vera regina è la fetta di pane, semplice o più elaborata di cui al Panificio Salomoni di Monghidoro sanno bene la ricetta
Estate tempo di vacanze, ma anche e soprattutto di grigliate in compagnia, davanti a un barbecue acceso, alimentato a legna o a carbonella. Un trionfo di carni che accontentano davvero tutti i gusti, dall’immancabile salsiccia all’abbrustolita pancetta, dal coppone ben condito alle costolette di maiale da mangiare a fisarmonica.
Tra le montagne bolognesi il maiale è il re della griglia, ma come ogni re che si rispetti, lo accompagna una regina. Del resto il colore dorato e la corona di crosta croccante fanno della bruschetta la regale ideale compagna per la succulenta pietanza assortita e di sicuro molto saporita.
Lo sanno bene al Panificio Salomoni di Monghidoro dove nella bella stagione, tra residenti e villeggianti scatta la gara al pane da affettare e tostare, perché tra boschi e giardini, prati e gazebo, le occasioni per addentare un pezzo di carne grigliato non mancano. Anzi, è proprio una buona bruschetta a sancire la grigliata perfetta!
E’ facile cadere nel tranello di credere che basti semplicemente lasciare sui ferri roventi un pezzo di pane e condirlo… Si sa, gli errori poi si pagano perché per una buona bruschetta ci vuole il pane giusto, un bel pane toscano o un casereccio dalla mollica resistente e compatta, ideale per ospitare un buon olio di oliva e una spolverata di sale. Per i più golosi, una sfregatina di aglio è il viatico per il tempio dei buongustai, o una giusta protezione dai vampiri. Qualcuno dice che funzioni anche per le zanzare che del resto sono pur sempre anch’esse fameliche succhiatrici di sangue, ma pare più una scusa per convincere i renitenti e giustificarsi al rifiuto di un bacio negato. Altri per camuffare l’imminente eccesso proteico collettivo sbadila con generosi cucchiai pomodorini al basilico, ma in realtà tutti sanno che il rito della grigliata non è posto per vegetariani alle prime armi e la dissimulazione decade al primo trancio di carne appoggiato sul tavolo.
Bollente, appena tolta dal fuoco, la bruschetta semplice è un ottimo vassoio per sorreggere la fetta di pancetta ancora sfrigolante, ma bisogna essere sicuri di essere serviti da amici sinceri, o si rischia che nel tragitto dalla griglia al tavolo qualcosa sparisca e no, il detto recita che non c’è trippa per gatti, ma qui si parla della parte più goduriosa del santo suino immolato ai gaudenti, insieme all’insaccato più noto sulla terra, la carne trita e speziata che nel budello trova la sua beatificazione come salsiccia, per più mistici san ciccia e che per i bolognesi diventa salciccia, perché sempre di carne si parla.
Blasfemia pura servire la bruschetta fredda, ma non sono pochi i casi in cui la gola potè più della retta via e la merenda pomeridiana con coppone della staffa a tamponare l’eccessiva sedazione dell’arsura con i conseguenti ondeggiamenti che di certo non ricordan le Oba Oba… D’estate col caldo vino fresco e birra gelata sono bevande che non possono mancare alla mensa del ghiottone.
Fortunato il cuciniere che con la scusa di essere di corvée per gli amici si immola nell’assaggio direttamente sui carboni ardenti, lenendo la sua cottura a riverbero di fronte al rogo con laute libagioni.
Resta il dilemma, a Monghidoro, se Mattia abbia deciso di diventare panettiere dopo anni di allenamento al salto alla braciola e il tiro alla gavetta di salsiccia, o se l’amore per la bruschetta l’abbia istigato a sfornar pani e filoni per corteggiar bistecche e polletti allo spiedo. Certo è che al Panificio Salomoni non fanno grigliate, ma col pane che propongono per i domatori di fiamme da percolato di grassi meritano di sicuro un posto in paradiso.