Lo stecco che piace a tutti

Panificio Salomoni - Grissini

I grissini sono una vera passione per molti, ma un’attrattiva irresistibile per tutti. Non poteva certo mancare al Panificio Salomoni di Monghidoro che trova sempre il modo di soddisfare anche i palati più esigenti

La nascita di uno dei prodotti da forno più amati è legato a una leggenda, o forse a un dubbio. Si tramanda infatti che nella Torino di fine Seicento l’allora erede al trono, Vittorio Amedeo II di Savoia, soffrisse per disturbi di digestione. Viene il dubbio che fosse celiaco, considerando che fin dalla nascita aveva manifestato sintomi e i genitori, vedendo il regale pargolo sempre sofferente, chiesero aiuto al medico di corte. Costui si ricordò che da bambino, la madre, se non stava bene, gli consigliava di mangiare la crosta del pane ben cotta e lievitata. Il medico così convocò il cuoco di corte. A risolvere il problema fu un fornaio che si inventò degli stecchi lunghi e croccanti, dei bastoncini sottili, i primi esemplari di grissino. La trovata fece crescere bene il futuro re che oggi qualcuno dice di veder cavalcare, ancora bambino o simile a un grissino infuocato, alla Venaria Reale di Torino.
Meno mitica, ma sempre curiosa, la storia che in effetti ricalca la favola: il panettiere torinese si mise a modificare il pane dell’epoca, la ghersa, da cui deriverebbe il nome di grissino. Del resto, così allungato e sottile, viene spontaneo chiamare il risultato ghersin in dialetto torinese.
Tra gli appassionati di un tempo, lo stesso Napoleone che non contento del risultato ottenuto portando a Parigi dei fornai piemontesi, si faceva mandare ogni giorno i grissini da Torino alla capitale di Francia.
Un altro fornaio è diventato celebre, non all’estero e non per re e imperatori, ma per un’intera comunità, quella di Monghidoro che Mattia vizia e soddisfa con i suoi grissini al Panificio Salomoni. Ce ne sono di tutti i tipi, dai grissini stirati a quelli schiacciati, da quelli più fini a quelli più grossi, perché a guidarlo sono l’ispirazione, la farina, l’umidità dell’aria e altri segreti che non rivela. In tanti hanno provato a scoprirne il mistero, ma nonostante i grissini del Panificio Salomoni circolino per le vie di Monghidoro, ma anche nei comuni di Loiano, Monzuno, Monterenzio, Pianoro, San Benedetto Val di Sambro coperti dal servizio a domicilio, ancora nessuno ha trovato il trucco per trasformare il pane in un simile stecco.
Friabili, profumati e dalla forma sempre diversa, perché fatti a mano secondo i misteri dell’arte bianca, i grissini del Panificio Salomoni fanno riscoprire i profumi di materie prime del luogo, lavorate nei giusti tempi, accarezzate e riunite in un grissino non comune.
Per fortuna non ci sono più condottieri capaci di dichiarare guerra alla bella cittadina incastonata tra le montagne bolognesi o si rischierebbe l’assalto in Appennino per rapire il giovane fornaio. In caso di sequestro, non sarebbe difficile ritrovarlo, perché alla prima infornata si scoprirebbe il nascondiglio e a giudicare dai profumi che si diffondono ogni notte, al massimo da evitare è l’assalto al forno di manzoniana memoria.

Facebook
Pinterest
WhatsApp