Una delizia che stupisce da secoli per il connubio di semplicità, tradizione e sapore inconfondibile che al Panificio Salomoni ricorda ancora i dolci fatti in casa dalle nonne.
Difficile risalire all’origine esatta della crostata, dove mito e storia si intrecciano tra aneddoti e leggende. Forse addirittura di epoca pre-cristiana, questo dolce è indubbiamente tra i più antichi e longevi della pasticceria italiana. Molto diffuso è il racconto legato alla sirena Partenope che abitava nel golfo di Napoli. Il suo canto era così suadente da incantare gli dei, così affascinati da donarle in premio una crostata, o in altre versioni, gli ingredienti per realizzarla.
Mattia non canta nel laboratorio di Monghidoro, ma ad incantare è il risultato del suo lavoro, infornate a perdita d’occhio di quello che era il dolce tipico preparato dalle nonne e che ancora oggi al Panificio Salomoni ricorda le crostate buone come quelle di una volta, casalinghe e artigianali.
Del resto, a parte i miti, le crostate risalgono, come molti dolci italiani, alla cucina quotidiana, al punto da essere considerate delle tipicità un po’ in tutta Italia, anche tra le montagne bolognesi. A essere considerata la vera autrice della crostata sembra essere stata una suora del convento di S. Gregorio Armeno che ne modificò la ricetta popolare esistente introducendo il caratteristico decoro a strisce incrociate che richiama le grate delle finestre dietro le quali le suore di clausura assistevano alle funzioni religiose. In effetti molti dolci e prodotti alimentari sono nati in conventi e monasteri, ma per la crostata c’è anche la storia curiosa del marchese De Rubis, ristorato nell’attesa di far riparare la ruota della sua carrozza con una bella fetta di crostata da contadini locali intorno al XIX secolo. Una vera folgorazione, tanto che richiestane la ricetta, il nobile la introdusse subito nei banchetti della corte borbonica. Piacque tanto da conquistare la corte, al punto che si narra che la crostata fosse l’unico dolce in grado di strappare un sorriso alla regina Mariateresa d’Asburgo Teschen, nota come “la regina che non sorride mai”.
Chissà se sia per questo che ogni assaggio di una crostata Made in Panificio Salomoni è sempre accompagnato da un sorriso, a Monghidoro, ma anche nei Comuni di Loiano, Monzuno, Monterenzio, Pianoro, San Benedetto Val di Sambro, dove si effettua il servizio di domiciliazione.
Un’altra analisi storica riconduce la genesi della crostata all’importazione dello zucchero di canna dall’Oriente a Venezia, intorno all’anno mille. Di certo la prima ricetta ufficiale della crostata risale al XIV secolo, codificata da Guillaume Tirel, cuoco presso la corte di Carlo VI di Valois, nel manoscritto “Le Viandier”, un poema gastronomico di una vera star dei fornelli dell’epoca.
Al Panificio Salomoni non ci sono codici e fenomeni delle pentole, ma l’esperienza e l’amore di chi porta avanti una tradizione secolare con rispetto e dedizione, regalando tutto il piacere di tornare a immergersi nel calore di casa, degli affetti domestici e del dolce abbraccio dei ricordi.